13 Mag Breve storia dei rifugi in Italia
L’Italia ha realizzato dei rifugi sotterranei a partire dal 1940 circa al fine di prevenire le conseguenze di bombardamenti. Tra i rifugi delle città più importanti troviamo a Roma quelli voluti da Mussolini in zona Eur e nei palazzi del Governo, a Milano un rifugio collettivo in Piazza Grandi e altri sparsi ovunque molti dei quali visitabili come quello di Via Melchiorre Gioia e quello della scuola elementare Leopardi.
In epoca bellica laddove non fosse stato possibile realizzare un rifugio vero e proprio si provvedeva a rinforzare le cantine e ad usare delle finestre dedicate come uscite di sicurezza. Fino a qualche anno fa non era difficile infatti trovare delle facciate delle case che riportavano dipinte due grandi frecce ad indicare che quella finestra bassa di cantina che non si doveva mai ostruire in quanto rappresentava l’uscita di sicurezza.
Dopo la liberazione dell’Italia e successivamente alla formazione della NATO (1949) North Atlantic Treaty Organization o OTAN Organisation du Traité de l’Atlantique Nord che a oggi assomma a 30 Nazioni, sono state realizzate basi missilistiche in tutti i paesi e di conseguenza anche in Italia. Tra questi ricordiamo la base di AFFI (AVIANO) dove esiste il rifugio piu’grande d’italia capace di contenere piu’ di 2000 persone, la base di Comiso in Sicilia particolarmente strategica per il controllo del mediterraneo, la base di Ghedi (BS) dove sono presenti bombe e missili atomici, le basi di Santo Stefano (La Maddalena) per i sommergibili a testata nucleare con bunker scavati nella roccia, i porti di Taranto, La Spezia e Livorno, Napoli e Ancona che rappresentano importanti insediamenti navali per la flotta Italiana e NATO.
Molti di questi siti sono stati ad oggi abbandonati per una serie di motivi di carattere politico ed economico:
- gli Stati Uniti, maggiori investitori della NATO, dopo la formazione dell’Unione Europea non hanno piu’ un grande interesse ad investire nei nostri paesi in termini di presidio di sicurezza;
- la comunicazione satellitare ha creato un sistema di difesa invisibile (mantello capace di disattivare missili transcontinentali in arrivo dall’Est verso gli USA; quest’arma deterrente ed efficace inibisce lo sviluppo e la continuita’ delle basi militari e rappresenta un risparmio enorme per il paese;
- la capacita’ e la potenzialita’ delle attuali bombe atomiche risultano fino a circa 100 volte piu’ potenti della bomba che ha distrutto Hiroshima e quella di Nagasaky.
Questo vuol dire in breve che quanto e’ stato progettato per la difesa antiatomica nel passato oggi deve potenzialmente essere riprogettato.
Ne consegue l’importanza della localizzazione dell’intervento al fine di definirne la sensibilita’ del luogo ed il conseguente livello di protezione da assumere (profondita’, spessore e forma del rifugio, distanza e numero delle uscite di sicurezza, compartimenti e capacita’ di contenimento.